Come genitori, spesso, non ci rendiamo conto di quanto i piccoli gesti contino più di mille parole. A maggior ragione quando abbiamo creato una famiglia Mixed, con un’incredibile incrocio di abitudini, tradizioni e credenze che non trovano pari nelle famiglie monoculturali/monorazziali/monoetnici.
Come figlia Mixed di una famiglia pluri-culturale e, a mia volta, come genitore di ragazzi Mixed, capisco perfettamente quanto sia un gioco di prestigio assicurarsi di crescere dei figli che siano orgogliosi di ciò che sono in un mondo che insiste nel categorizzarli. Non è certamente un compito facile, ma .. sinceramente…. cosa c’è di facile nel fare il genitore?
L’esperienza, sicuramente, è la migliore maestra e ciò che ho imparato in questi lunghissimi anni della mia esistenza è il semplice sunto di tanto buonsenso, tanta pazienza e tanto, ma tanto amore.
In pole position ho imparato ad incoraggiare il legame con le proprie radici (lezione lautamente impartitami dai miei genitori bi culturali). Non c’è merce più rara che aiutare i vostri figli a sentirsi più legati alle loro origini facendo in modo che vedano, vivano e sperimentino profondamente la cultura di entrambi i genitori. I nonni, in questa fase, hanno un’importanza decisamente fondamentale perché trasmettono quel senso di prolungamento e continuità della storia famigliare e delle tradizioni che la compongono. Ma, non meno importante è insegnare ai vostri cuccioli l’importanza e il privilegio di avere (per esempio) una varietà di pasti da consumare o di festività da festeggiare o, ancora, di lingue con cui comunicare. E questo va fatto con l’esperienza, con la pratica, con la condivisione anche insieme agli amici o alle persone al di fuori del nucleo famigliare. Più i vostri figli sentiranno che il loro patrimonio è intrecciato alla vita che stanno già conducendo, più è probabile che lo amino e lo accolgano.
In secondo luogo non scordiamoci di questa benedetta rappresentazione, importante quanto l’aria che respiriamo. Ai miei tempi non avevo questa gran fortuna se non un cicciobello nero, una Barbie nera e una orientale, o tutta la sfilza di cantanti della Motown che adoravo e, qualche volta, imitavo. Al giorno d’oggi, c’è un numero sempre crescente di opzioni quando si tratta di una rappresentazione positiva. Anche se la strada da percorrere è ancora lunga, ora sono in grado di mostrare ai miei figli che i bambini come loro sono in grado di essere eroi, narratori e star del cinema come chiunque altro, e questo fa una grande differenza.
Ancora, in terza posizione, non stancatevi mai e poi mai di parlare ai vostri ragazzi di razza, razzismo, pregiudizi e discriminazioni. Sono Mixed e, specialmente quelli con una carnagione più chiara, potrebbero avere e crescere con una visione distorta di questi concetti, magari tirandosi indietro e considerando la faccenda “non un loro problema”. Salvo trovarsi, improvvisamente (e può succedere a qualsiasi punto della propria vita) con domande imbarazzanti a cui non si sa come reagire. E’ un problema di tutti, indistintamente, e tutti abbiamo la responsabilità di insegnare la storia affinché certi orrori non accadano più.
Quarta posizione! “Cosa sei?” “Da dove vieni? OK allora, da dove vengono i tuoi genitori? Ok allora, da dove vengono i tuoi nonni?”. “Sei ___? Ma non sembra/parla ____. Sei sicuro?”. Queste saranno le classiche domande che faranno ai vostri figli e figlie, che vi piaccia o no. Il problema non sarà di chi farà queste sciocche domande, ma sarà come sarete in grado di insegnare ai vostri pupi e pupe a reagire ad esse. Avete l’immensa responsabilità di prepararli al meglio, rendendoli consapevoli sul fatto che sono MIXED (per favore, evitate quelle storture del “sei nero”/”sei bianco”/”sei come tutti gli altri” – NOOOOOOO!!!! Non sono come tutti gli altri. E non sono nemmeno SOLO neri/bianchi. Almeno, non visivamente! Non culturalmente! Non come esperienza sociale!). Far capire loro che razza e razzismo sono un difetto dell’educazione, non della loro esistenza. Quanto prima sentiranno che questo tipo di domande o commenti non riflettono loro stessi o la loro unicità, tanto prima troveranno fiducia in loro stessi e nelle loro origini.
Last, but not least, lasciate che trovino la loro identità. Sono cresciuta in due dimensioni culturali completamente agli antipodi (ci sarebbe da discuterne approfonditamente, però, perché non ne sono poi così tanto sicura!), quello nigeriano e quello italiano. Sono cresciuta tra l’Afrobeat di Fela e King Sunny Ade, la musica melodica italiana di Franco Simone e Mina e tutta la cultura funky, pop e R&B degli anni 70/80, parlando inglese, italiano, igbo e yoruba. I miei genitori si preoccupavano spesso che apprezzassi o meno le mie origini e di tanto in tanto si sbilanciavano criticando i miei interessi o costringendomi a fare cose che ritenevano più in linea con il mio modo di essere Mixed.
Questo concetto da solo potrebbe riempire un libro, ma è sufficiente dire che cercare di imporre l’orgoglio ai propri figli avrà come unico risultato quello di respingerli. L’approccio migliore è quello a bassa pressione e che favorisce la sinergia. Forse festeggiate il Natale, permettete loro di partecipare anche alla festa di Eid al-Adha di un amico. Forse rabbrividite un po’, ma lasciate che mettano il ketchup sul loro piatto di spaghetti o l’ananas sulla pizza. Ricordate che il punto non è dire ai vostri figli qual è il loro posto nella loro cultura, ma aiutarli a capire se stessi abbastanza da poterlo capire da soli.
Se li educherete al loro patrimonio e darete loro un ambiente amorevole e solidale, cresceranno amando tutto ciò che ha contribuito a renderli ciò che sono.
Luisa Casagrande. Afro-Bodhisattva. Life, Soul and Business Senior Mentor. Chief Diversity Officer e Founder. Investo molto sulle persone e sullo sviluppo del capitale umano, lavorando sui talenti e sulla valorizzazione delle singole specificità. Vivo tra Lagos e Treviso.
Ho una formazione in Relazioni Diplomatiche Internazionali, Antropologia Biologica e Studi di Africanistica. Sono Co-Fondatrice e CEO di un Azienda Mineraria in un contesto particolarmente vivace e vigoroso quale quello del Continente Africano. Ricercatrice freelance di studi, cultura, tradizione e patrimonio africani, Executive & Cultural Senior Mentor accreditata presso la SIM, Scuola Italiana Mentoring, e alla EMCC, European Mentoring and Coaching Council. Fondatrice di Métissage Sangue Misto e Métissage Dynamics© , progetti dedicati al mondo delle persone di identità intersezionali e multiculturali, alla diversità culturale nell’ambito professionale e scolastico.
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