Giovanni camminava per strada con suo padre per andare dall’edicolante dove, ogni giorno, comprava il giornale. Una volta arrivati, salutarono con educazione il proprietario che, come ogni altro giorno, sembrava essere di cattivo umore.
l proprietario rispose loro in modo brusco e sconsiderato. Il papà di Giovanni, invece, sorrise mentre prendeva il giornale che l’altro gli aveva tirato in malo modo e gli augurò un buon fine settimana. Quando il padre e il figlio se ne andarono, il bambino gli domandò:
– Ti tratta sempre in modo così scortese?
– Sì, purtroppo.
– E tu, invece, sei sempre così gentile?
– Sì, proprio così.
– E perché sei tanto gentile con lui, se lui è così antipatico con te?
– Perché non voglio che sia lui a decidere come devo comportarmi.
Ci sono momenti nella nostra vita in cui sembra che alcune persone cerchino solo di creare conflitti. Quando ci ritroviamo in queste fastidiose situazioni, la cosa migliore è usare il silenzio, allontanarsi dal fastidio e rilassarsi. Quando parliamo di usare il silenzio, non vuol dire essere passivi di fronte a chiunque ci dia fastidio.
In realtà, il segreto sta nell’essere assertivi per riuscire a gestire la situazione. Per questo motivo, è fondamentale iniziare con il rilassamento, perché con uno stato d’animo alterato è normale non riuscire a esprimere i propri sentimenti con certezza e temperanza, perché veniamo dominati dall’ira e dalla rabbia.
Solo noi siamo i responsabili dei nostri comportamenti e di come ci sentiamo dopo. Riuscire a innalzare un muro di silenzio tra noi e le cattive azioni degli altri è un apprendimento difficile, ma non impossibile.
Chi ci infastidisce vuole solo farci arrabbiare e farci provare frustrazione. La cosa migliore è non gettare benzina sul fuoco , ma creare intorno a noi una grande bolla di calma.
La storiella di cui sopra adattato da Sydney Harris