Gli Snicci Stellati sulle pance hanno stelle. Gli Snicci Comuni hanno solo la pelle. Non sono stelle grandi, ma piccine abbastanza da farti pensare che non hanno importanza. Ma, per queste stelle, gli Snicci Stellati giravano in spiaggia a becchi levati fiutando e sbuffando: “Noi siamo GLI SNICCI, quegli altri, i Comuni, son solo posticci!” E se li incontravano, nella passeggiata, andavano oltre senza neanche un’occhiata
Mia madre adorava leggermi una storia del Dr. Seuss intitolata “The Sneetches” (in italiano Gli Snicci e altre storie, pubblicata da Giunti nella bella traduzione di Anna Sarfatti) e solo ora ne comprendo, a fondo, il vero motivo.
Gli Snicci, sono dei curiosi animali identici gli uni agli altri, tranne per un piccolo ma tutt’altro che insignificante dettaglio, una stella disegnata sul pancino che fa sì che alcuni (gli Snicci Stellati) vadano fin troppo fieri di questa caratteristica, mentre gli altri (i Comuni, che al posto delle stelle “hanno solo la pelle”) si ritrovino discriminati.
I poveri Snicci Comuni venivano sistematicamente esclusi dai riti quotidiani della socialità organizzata dai loro fratelli spocchiosi Stellati e questo malsano equilibrio viene spezzato dall’arrivo, improvviso, di un curioso personaggio, Silvestro De Favis Scimmione, un astuto gorilla, inventore di una macchina capace di “risolvere ogni problema”. Egli conosce il problema della loro divisione e per risolverlo, ha portato con sé una macchina di sua invenzione, un apparecchio in grado di disegnare sul pancino degli Snicci Comuni la tanto agognata stella.
A questa notizia, gli Snicci Comuni, colmi di nuova speranza, si mettono in fila per il trattamento; non si tratta di un procedimento né doloroso né lungo, basta pagare e in pochi minuti il gioco è fatto. Ma a questo punto sono gli Snicci Stellati a ribellarsi; loro rivendicano una primogenitura che non può passare sotto silenzio; non tutti gli Stellati sono uguali, e questo si deve sapere!
Come fare, però, a distinguere gli uni dagli altri, ora che tutti hanno stelle sulle pance?
L’idea è ancora una volta della scimmia: dal momento che la sua macchina non solo è in grado di mettere le stelle, ma può anche toglierle, perché gli Snicci Stellati non rinunciano alle loro? Così torneranno a essere diversi dai loro fratelli e tutto sarà di nuovo come sempre. Così, alla prima infornata di Snicci, ecco seguirne una seconda, e poi una terza, che vede i nuovi Stellati chiedere di tornare Comuni, e poi ancora un’altra, con i nuovi Comuni intenzionati a riprendere la stella, e di nuovo un’altra, in un inseguimento senza sosta e senza senso. Finché, rimasti senza più soldi, senza più forze e senza più speranze, gli Snicci rinunciano, e de Favis, ricco e felice, li saluta, ridendo della loro stupidità e pensando che mai quei poveri animali riusciranno a liberarsene, a spezzare le pesanti catene dell’ignoranza.
Ma per fortuna degli Snicci, scrive Dr. Seuss, la scimmia si sbagliava; la lezione, seppur a caro prezzo, è stata imparata, “e con gioia vi aggiorno che gli Snicci capirono finalmente un bel giorno, giorno in cui fu deciso che gli Snicci son Snicci, e nessuno è migliore, non han senso i bisticci. Da quel giorno di stelle più nessuno ha parlato e ogni Sniccio è felice che sia o meno stellato”.
Conoscete tutti il Dr. Theodor Seuss Geisel, in arte Dr. Seuss, uno scrittore e fumettista statunitense, che ha pubblicato più di 60 libri per bambini, raccontando in rima e versi trisillabici straordinarie avventure di personaggi oramai diventati parte integrante della storia della letteratura per l’infanzia. Vincitore del Premio Pulitzer nel 1984 “per il suo contributo di quasi mezzo secolo all’educazione e al divertimento dei bambini americani e dei loro genitori”, vi sfido a non ricordare libri come Prosciutto e uova verdi, Il gatto e il cappello matto o, ancora, Il Grinch, quel bellissimo mostriciattolo verde che odia il Natale, portato sul grande schermo da Ron Howard e interpretato magnificamente da un super comico Jim Carrey.
I suoi libri parlano spesso di temi difficili e complicati come l’adozione, l’inquinamento o il rispetto della parola data. E lo fa in un modo particolarmente bizzaro, introducendo nelle storie personaggi buffi, che compiono gesti assurdi raccontati con un nonsense intelligente e un ritmo che incalza. Ovviamente un’ottima tecnica per imprimere nella nella memoria dei più piccoli, argomenti piuttosto delicati, usando il loro sconfinato bisogno di fantasia. Le sue storie insegnano ai bambini a osservare l’assurdo luogo in cui vivono i grandi da tante diverse angolazioni e a tuffarsi nel mondo sempre con il sorriso sulle labbra.
Il prezioso dono fattomi da mia madre e la costanza di leggermi, ogni benedetta sera storie così arzigogolate, ha ampliato in me il senso equilibrato che ho sviluppato su diverse tematiche e che crucciano così tanto l’essere umano.
Gli Snicci, in particolare, è un libro che calza a pennello in questo blog, perchè eccellente strumento per discutere questioni di pregiudizio e discriminazione con i bambini. Quando gli Snicci con ventre stellato e gli Snicci con ventre piatto si trattano l’un l’altro irrispettosamente a causa delle semplici stelle sulle loro pance, si è costretti a mettere in discussione l’assurdità di tale pregiudizio. Sebbene la maggior parte delle persone sia d’accordo sul fatto che discriminare in base alle stelle sulla pancia di una creatura sia sciocco, possiamo arrivare a una migliore comprensione della natura del pregiudizio e della discriminazione discutendo su che cos’è la diversità. E’ semplicemente un titolo di merito, qualcosa da esibire orgogliosamente, una patente di unicità da sfoggiare, oppure un fardello, una croce, una vergogna che si vorrebbe in ogni modo nascondere? Si può cogliere ed esaltare, legittimamente, la propria particolare condizione oppure affliggersi per la propria diversità? Cosa, poi, distingue uno Sneetch dal ventre stellato da uno Sneetch dal ventre normale? C’è una differenza essenziale tra loro, o alla fine sono uguali, con la semplice eccezione che hanno alcune proprietà diverse? E, ancora, possono essere identici nel loro apparire, ma avere personalità o atteggiamenti diversi, a significare che ci sono distinzioni (quali?) utili alla determinazione del proprio valore, del proprio “io”? Potremmo, ancora, essere d’accordo sul fatto che avere una stella sulla pancia non ti rende superiore, ma che dire dell’intelletto? Storicamente, è stato il collegamento di attributi fisici con attributi interiori a perpetuare il pregiudizio. Gli Snicci ci obbliagno a porci la domanda se siano fondamentalmente diversi e, in tal caso, quali delle loro caratteristiche interiori siano diverse e in che misura giustifichiamo questa discriminazione. Se diciamo che gli Snicci non sono così diversi l’uno dall’altro, possiamo pensare a casi in cui due creature sarebbero abbastanza diverse l’una dall’altra da giustificarci nel trattarle diversamente? Cosa qualifica qualcosa come “abbastanza diverso”? Certamente i selezionatori di posti di lavoro non hanno problemi a scegliere determinati candidati rispetto ad altri in base a particolari meriti: in che misura è giustificato? In che modo è diverso da quello che è accaduto con gli Snicci?
Non posso che chiedere aiuto alla dimensione filosofica ed alla metafisica per sbrogliare il bandolo della matassa. Sarà il prossimo panel di discussione sul nostro gruppo privato, tra circa un mesetto.
Qui mi preme solo consigliarvi questa lettura, perchè c’è un analisi profonda sul concetto di diversità (tutte le forme di diversità!!!) e sul fatto che, molto probabilmente, è proprio la diversità stessa il nostro solo, autentico, tratto comune. E’ un libro sul pregiudizio e sulla discriminazione, sì certo, ma soprattutto sull’atteggiamento di chi, queste intolleranze le subisce. Nel tentativo di assomigliare il più possibile allo stellato, ci si umilia, ci si tortura, si fa le vittime, finchè si è costretti ad arrendersi all’evidenza del fatto che siamo tutti uguali (nella nostra diversità), che siamo tutti fregabili da qualcuno che la sa più lunga sullo sfruttamento delle debolezze altrui, ma che, alla fine, l’esperienza ci permette di imparare la lezione.
NON E’UN LIBRO SUL RAZZISMO. Per lo meno, NON SOLO, altrimenti gli Snicci non sarebbero stati in grado di cambiare. Parole come pregiudizio e accettazione assumono connotati piuttosto profondi, pur senza nominarli direttamente. Gli Snicci stellati mostrarono pregiudizio verso gli Snicci semplici quando avrebbero potuto mostrare accettazione per le loro differenze.
E’ una storia anche sul tipo di consumismo imprenditoriale che, forte delle paure che abbiamo di essere ostracizzati dai nostri pari, per ragioni davvero banali, offre una presunta soluzione, facendoci spendere fiumi di denaro al solo fine di spostare rapidamente le nostre necessità e costringerci a consumare ancora di più, mentre cerchiamo di tenere il passo. L’industria cosmetica, l’industria della moda, l’igiene personale, l’industria dei formatori, l’industria automobilistica e forse per lo più al giorno d’oggi l’industria tecnologica. Qualsiasi settore che attribuisce lo status a qualcosa che sta vendendo e che cambia rapidamente al fine di mantenere alta la domanda e mantenere i consumatori in punta di piedi.
Le persone dovrebbero giudicarsi a vicenda su quali vestiti, trucco, deodoranti, calzature, auto o telefono cellulare, iPod, laptop possiedono. Dimostra quanto siano ridicoli quel tipo di giudizi e come ci lasciano aperti allo sfruttamento di imprese senza scrupoli che vogliono solo trarre profitto dalle nostre insicurezze. È un’idea molto più complessa del semplice “dovremmo trattare tutti allo stesso modo“.
Ecco perché mi piace il dottor Suess. È riuscito, in qualche modo, a condensare uno degli aspetti più difficili della vita moderna, quello con cui tutti lottiamo. Ha saputo riunire in semplicemente brevi, ma profondissime, favole, temi importanti, senza mai nominarli.
I bambini dovrebbero iniziare già da subito ad imparare questa lezione. Devono riconoscere quanto siano ridicoli la maggior parte dei modi in cui ci differenziamo gli uni dagli altri. Alla fine è solo quando “ogni centesimo del loro denaro è stato speso” che i mal-viventi si rendono conto dell’errore delle loro vie. E noi adulti, pure! Dovremo fermarci un solo momento ed ascoltarci mentre parliamo e sputiamo sentenze. Forse, e sottolineo forse, siamo anche noi degli Snicci mal-viventi.
@Wizzy, Afro Bodhisattva, Entrepreneur, Multipotentialite Wantrepreneur, Physical Anthropologist, Freelance researcher of African Studies, culture, tradition and heritage, CEO Dolomite Aggregates LTD and Founder IG MBA Métissage Boss Academy , MBA Metissage & Métissage SangueMisto.