Incontra il ballerino Papi Ojo, la star emergente di Black Is King di Beyoncé.
Shine already, it’s time already
The line already, it’s time already
Ecco! Inizio con il dirvi sì, sono molto entusiasta e grippata dal commercial masterpiece di Queen B, e le ragioni non stanno solo nell’aspetto musicale, visual e di marketing. Le mie ragioni le trovate nel mio post precedente su di lei e sulle polemiche montate ad hoc, per distruggere l’indistruttibile.
Oggi voglio parlarvi di un ragazzotto che ho conosciuto più di una decina di anni fa, quando ancora cercava la sua strada: Stephen (Papi) Ojo, 22enne, nato e cresciuto a Lagos, visceralmente appassionato di musica e di danza. Ancora me lo ricordo, quando insieme a Ghana Boi e al fratello, fondarono la A.V.O. BOYZ (un gruppo di danza) e postavano sul famosissimo sito di #NWE i nuovi passi di danza, che maldestramente, cercavo di imitare ed imparare. O, quando con mamma, intonavamo e ballavamo in Igbo style, la sua sconosciutissima “Nwanyi Oma” a mò di filastrocca per i miei bimbi e si divertivamo a ripetere le parole tanto facili ed orecchiabili erano.
Oggi, Papi Ojo è il ballerino “Blue Man” nel video epico di Beyoncè “Already“, brano estratto dall’atteso visual album “Black Is King”, basato sulla colonna sonora di The Lion King: The Gift e realizzato in collaborazione con i Major Lazer e l’artista ghanese Shatta Wale. Lo vediamo gironzolare e ballare fianco a fianco con Beyoncé, tra gli straordinari paesaggi della savana, con le palpebre pesanti e la pelle dipinta di blu.
Stephen è un artista 22enne autodidatta, immerso nell’arte e nella cultura della Nigeria; ascoltava artisti afrobeat come P-Square e Sound Sultan e ballava nelle cerimonie e nei parties per puro diletto. Nel 2008, la sua famiglia si trasferì a Brooklyn in cerca di migliori opportunità. Qui fondò un un gruppo di ballo insieme al fratello maggiore Emmanuel a.k.a. Sedo e all’amico Caleb Bonney a.k.a Ghana BOI; guardavano i migliori video di YouTube di danza africana e provavano incessantemente fino a quando non erano pronti a pubblicare le proprie interpretazioni sui social media. In poco tempo, questi video guadagnarono ingenti numeri di followers.
Ma una tragedia lo colpì, quando nel 2016, il fratello Emmanuel annegò in una piscina di Hotel in Pennsylvania, nel tentativo di salvarlo. Dopo la morte di suo fratello, Ojo smise di ballare. “Era il mio migliore amico“, dice Ojo, salvo poi riflettere su cosa avesse voluto il fratello per lui in quel frangente.
Capì che dovette tornare in auge e continuare a pubblicare contenuti affinché le persone amassero la cultura del ballo. E così il gruppo di danza continuò le lezioni di ballo, le sfide virali e le esibizioni dal vivo, ottenendo un seguito più ampio, nello stesso momento in cui musicisti nigeriani come Wizkid e Davido stavano facendo scalpore a livello internazionale.
Stephen ha svolto, in silenzio, un ruolo straordinario nel portare la danza africana sui palcoscenici americani. Ha spalleggiato Rihanna, ai Grammy 2018, insegnandole il “gwara gwara” (una danza che arriva da Sud Africa e in questo link interpretato da un bambino strepitoso!!!) ed ha insegnato a Janet Jackson “la kupe” (danza dal Ghana) per il suo video musicale “Made For Now”. In “Black is King”, Ojo è il volto più prominente, oltre a quello della sua star principale. Interpreta l ‘“uomo blu”, che,in teoria, dovrebbe rappresentare il subconscio del principe protagonista e il potere della danza africana.
Ma, come è arrivato a collaborare con Beyoncé?
L’estate scorsa, Ojo era in palestra quando ricevette una chiamata misteriosa. Gli chiesero di andare a Los Angeles, il giorno dopo, per un lavoro importante. Scoprì, poi, che era per il video musicale di “Spirit” di Beyoncé, l’entusiasmante singolo principale del suo album Lion King: The Gift. Ojo non ha un ruolo importante in quel video: è un membro di una delle tante compagnie di ballo presenti. Ma Ojo dice di aver aiutato a coreografare parti della danza e di aver mostrato alla sua squadra diversi movimenti, come il “Network” dal Ghana e il “Kpakujemu” dalla Nigeria (per inciso, Olamide, un cantante yoruba, è il fab, fab, fab in questa disciplina). Non molto tempo dopo, gli fu chiesto di volare in Sud Africa, dove si rese conto che stava per svolgere un ruolo molto più importante. “Quando sono arrivato lì, ero l’unico lì“, dice ridendo.
Scoprì presto qual era il suo ruolo, e cioè quello di affiancare la Star in alcuni suoi video, ma nello specifico, si vide protagonista proprio in “Already“, dove era chiamato ad interpretare, appunto, “L’uomo blu“.
“Black is King” è vagamente basato sulla storia de Il re leone: un principe è nato e deve superare le avversità per trovare la strada di casa. Dall’uscita del film, molti hanno teorizzato sul significato dell’ “uomo blu” di Ojo. Alcuni ipotizzarono che rappresentasse un genio dell’acqua; altri, che la sua sfumatura sia un riferimento a “haint blue”, che si pensa protegga dagli spiriti maligni o rappresenti uno spirito stesso.
Piccola disgressione: su “Haint Blue” farò presto una bel reportage tratto dai miei studi storici ed antropologici sugli schiavi Nigeriani portati nel States. Mi basta anticiparvi qui che “Haint Blue” è un colore che deriva dalla tintura prodotta nelle piantagioni di indaco nel Lowcountry, ed è stato originariamente utilizzato dagli africani ridotti in schiavitù per combattere gli “haints” e i “boo hags“, spiriti malvagi che sfuggivano alle loro forme umane, nella notte per paralizzare, ferire, cavalcare (come una persona potrebbe cavalcare un cavallo) o persino uccidere vittime innocenti. Si diceva che il colore ingannasse gli spiriti, facendogli credere di essere inciampati nell’acqua (che non possono attraversare) o nel cielo (che li porterà più lontano dalle vittime che cercano). Venivano, anche, appese bottiglie di vetro blu agli alberi per intrappolare i malvagi predatori.
Tornando a noi, Ojo non era particolarmente convinto riguardo al significato del suo personaggio. “Dovrei guidare Simba, con mosse di danza afro, radicate nella cultura, durante le sue fasi della vita“, dice. Per di più, era reticente su quanto tempo trascorreva a girare (“alcuni mesi”) o dove aveva girato (“Siamo andati in molti posti diversi“). Ma, alla fine, gli diedero carta bianca per creare i suoi passi ed insegnò a Beyoncé specifici passi di danza africani, come il “gbese” nigeriano, che esibiscono durante il loro spavaldo duetto in “Already”.
Ojo ha detto di aver sentito un enorme peso nel prestare servizio, come ambasciatore della danza africana, presso una delle più grandi pop star del mondo: “Se sbagli, ci potrebbe essere una reazione da entrambe le parti, con persone negli Stati Uniti che dicono, “questo ragazzo non so cosa sta facendo” e le persone da casa che dicono, “non ci hai rappresentati correttamente”.
“Devo assicurarmi che la mia gente sia adeguatamente rappresentata“, continua Ojo. “Il fatto che abbiamo una leggenda come Beyoncé che fa queste mosse farà sì che le generazioni, da adesso in poi, vogliano approfondirle e riflettere sul fatto che “Se Beyoncé lo fa, deve essere importante! Deve avere una sorta di significato.”
Ma tutto è andato per il meglio. “Era un’ottima studentessa“, dice Ojo. “Rendere omaggio agli autori, rispettando la nostra cultura, ad alcune persone potrebbe non interessare. Ma lei era molto ricettiva. È stata rispettosa per tutto il tempo, ascoltando. E ogni mossa era pulita, nitida, nitida. Lavorava più duramente di chiunque altro. Sapeva tutto del progetto come il palmo della sua mano e questo mi ha fatto capire che è qualcosa che devi emulare, prendere e tenere stretto”.
Ojo tornò a casa e mantenne il segreto per mesi. Ma il coronavirus interruppe tutte le sue esibizioni e, per fare soldi, accettò un lavoro in Amazon, imballando scatole nel loro magazzino di Staten Island. Si accorse, però, di essere inadeguato a quel ruolo; tutto ciò che voleva era tornare a creare musica e danza. E così, nonostante fosse ancora alla ricerca di una stabilità finanziaria, si licenziò e continuò a fare ciò che più amava.
Black is King è uscito il 31 luglio, e molti, su Twitter, hanno commentato chiedendo informazioni sul significato dell’uomo blu e per offrirgli lodi.
Ojo è grato per l’attenzione e spera di sfruttare il momento pubblicando nuovi video e canzoni di danza; cercando di abbinare l’etica del lavoro di Beyoncé, spera di aumentare ancora di più la consapevolezza e l’amore per le sue radici culturali. “Molte più persone vogliono fare ricerche, imparare i balli o capire da quale parte dell’Africa provengono“, dice. “È solo una cosa bellissima da vedere.”
Non posso che constatare che il pezzo “Already” ha già battuto ogni record di visualizzazioni e che ormai c’è un parterre di giovani e meno giovani, già in campo a simularne i passi e le movenze.
Per me, tutto questo, è già un bel passo in avanti. E, se alcuni di voi non hanno ancora ben compreso l’importanza di quanto sta accadendo, guardate tutte queste serie di video qui sotto. Augurandomi che il vostro commento non sia un laconico “beh! stanno solo ballando! E ALLORA??”.
AND MANY MANY MANY MORE ALL AROUND THE GLOBE!
@Wizzy, Afro Bodhisattva, Entrepreneur, Multipotentialite Wantrepreneur, Physical Anthropologist, Freelance researcher of African Studies, culture, tradition and heritage, CEO Dolomite Aggregates LTD and Founder IG MBA Métissage Boss Academy , MBA Metissage & Métissage SangueMisto.