C’è poco da fare: sono sempre stata una outsider, paradossalmente, sempre a mio agio in tutte le situazioni, anche le più difficili. Non mi sono mai permessa il lusso di fare la vittima e ciò mi ha insegnato concetti fondamentali come “adattabilità”, “autenticità” e lo stra bistrattato concetto di “resilienza” (che personalmente amo proprio perché disturbante). Tre competenze che hanno creato le fondamenta per il percorso professionale e che, come donna, mi hanno portata, tra le tante funzioni, a gestire un’attività prettamente maschile nel pensare comune. Un contesto fortemente discriminante, in un paese tendenzialmente maschilista e regolato da leggi tribali, anche se, ufficialmente, viene dichiarato il contrario.
Crescendo, contemporaneamente ed equilibratamente tra la Nigeria e l’Italia come bambina Mixed, ho dovuto affrontare interazioni sociali complicate. Venivo “accusata” di essere troppo bianca per essere Nigeriana e troppo nera per essere italiana. Poi, nei contesti aziendali, mi veniva detto che vestivo in modo troppo femminile, che ero troppo ambiziosa e che ero troppo diversa. Ho persino sperimentato, durante la mia crescita professionale, una netta discriminazione dovuta alla mia intersezionalità di donna, madre e “diversa” (evidentemente essere Mixed era una cosa non considerata allineata con gli standard aziendali – l’assurdità nell’assurdità!), arrivando ad offrirmi del denaro per lasciare la mia postazione, troppo scomoda da gestire per i vertici aziendali.
Eppure ho trasformato la mia realtà in un “superpotere” e, sinceramente, posso dire che la caparbietà e la creatività non mi sono mai mancati! Dopo aver superato lo sbigottimento, la rabbia, e il dolore, si ha sempre un superpotere (che troppo spesso non riusciamo a scorgere) per navigare con successo in culture diverse. La forza di andare avanti e di perseverare, di raggiungere e creare legami con persone che potrebbero giudicarti per il colore della tua pelle – e di trascendere le differenze visive – è stata, per me, vitale.
Ho iniziato la mia carriera in un periodo in cui gli sforzi per la diversità, l’equità e l’inclusione non erano così pervasivi come lo sono oggi. Negli ultimi dieci anni, però, vi è stato un cambiamento di rotta con un riconoscimento dell’imperativo morale e commerciale accelerato da movimenti sociali come MeToo e Black Lives Matter. Ma, dal mio modesto punto di vista, lungi dall’essere un’assunzione simbolica. Grinta, passione e perseveranza sono stati i fattori principali del mio procedere e, soprattutto il fatto di tenere in gran considerazione ciò che mi rendeva unica, lo sviluppare una determinazione incessante e un pensiero critico fuori dal comune.
La lezione imparata è quella per cui, per avere un qualsiasi tipo di successo, ogni volta che si cade e si incontra un disagio, bisogna rimontare in sella. È necessario avere una determinazione implacabile nel fare il proprio lavoro al meglio, senza necessariamente inseguire il risultato finale. Se si hanno queste caratteristiche, si traducono in curiosità. Questo vi dà attenzione ai dettagli, che vi permette di trovare fatti e individuare tendenze. Questo crea competenza, che poi, di conseguenza, crea credibilità. E quando si ha fiducia, si creano autorità e potere.
E’ importantissimo sviluppare una capacità di pensiero critico in un’epoca di disinformazione e di informazione errata. L’abilità di prendere una notizia, controllare i fatti e avere prospettive diverse crea ricchezza e profondità nelle informazioni. Inoltre, contribuisce alla credibilità, alla fiducia e all’autenticità di un leader. La vostra bussola morale e la vostra integrità, comunque vogliate definirla, è probabilmente la dimensione più importante della vostra personalità. Seguitela questa bussola morale e costruite un consiglio di amministrazione personale. Rimanete fedeli ai vostri valori, perché se cercate di discostarvi da questo, vi accorgerete molto presto che non funziona. Vi sentirete fuori equilibrio. Dovete prendere decisioni aziendali che siano conformi ai vostri valori.
Infine, ma non per questo meno importante, ricordatevi che la formazione permanente è fondamentale per ogni aspirante leader aziendale. È importantissimo: affrontare la propria carriera senza arroganza e ammettendo di non sapere tutto. Trovate dei mentori che possano sostenervi quando affrontate delle sfide difficili. Alcuni lo chiamano un consiglio di amministrazione personale: persone che hanno la piena licenza di parlare con franchezza e di dirvi quando sbagliate e quando siete nel giusto.
Ma si tratta di un rapporto a doppio senso. Tutto questo dovrebbe portare alla capacità di promuovere la leadership negli altri. Quello che per me è molto più valido è la capacità di plasmare la vita di qualcuno e di permettergli di raggiungere il proprio potenziale. Questo è stato incredibilmente gratificante. È l’apice della mia carriera.
Luisa Casagrande. Afro-Bodhisattva. Life, Soul and Business Senior Mentor. Chief Diversity Officer e Founder. Investo molto sulle persone e sullo sviluppo del capitale umano, lavorando sui talenti e sulla valorizzazione delle singole specificità. Vivo tra Lagos e Treviso.
Ho una formazione in Relazioni Diplomatiche Internazionali, Antropologia Biologica e Studi di Africanistica. Sono Co-Fondatrice e CEO di un Azienda Mineraria in un contesto particolarmente vivace e vigoroso quale quello del Continente Africano. Ricercatrice freelance di studi, cultura, tradizione e patrimonio africani, Executive & Cultural Mentor accreditata presso la SIM, Scuola Italiana Mentoring, e fondatrice di Métissage Sangue Misto e Métissage Dynamics© , progetti dedicati al mondo delle persone di identità intersezionali e multiculturali.
Mi sono appassionata profondamente al mondo del Mentoring dopo aver conseguito l’accreditamento SENIOR Practitioner e l’attestato di qualità e qualificazione professionale dei servizi ai sensi della legge 4/2013 (MISE – Ministero dello Sviluppo Economico). Ho continuato la mia formazione in ambiti di Competenza Culturale, Management Development Program, Racial Equity Training, Diversity & Inclusion Management, Tribal Leadership Intensive Training, Insight Dialogue e IAP Professional + di THT (Trompenaars Hampden – Turner) per la consapevolezza interculturale. Ho sviluppato un particolare programma per la valorizzazione delle Persone Altamente Sensibili (HSP – High Sensitive People) nel luogo di lavoro e nella scuola, acquisendo così ruoli di Certified Training Executive, Certified Diversity Executive e Chief Diversity Officer.
Attualmente svolgo ruoli di Senior e Executive Mentor nell’ambito della Diversità, Equità, Inclusione & Appartenenza Culturale, sociale e aziendale e della Leadership; mi occupo di progetti di inclusione lavorativa e sensibilizzazioni nelle aziende sui temi della Diversity & Inclusion, lavorando in ambienti e contesti molto diversi (piccole imprese, aziende internazionali, uffici governativi e attività locali italiani e del West Africa), con un approccio in grado di coniugare obiettivi di business e di sostenibilità nel tempo, favorendo processi di inclusione e di benessere organizzativo e individuale.
Mi occupo, inoltre, di formazione, valutazione e sviluppo maturando una solida esperienza nella progettazione ed erogazione di attività formative e Mentoring e nella realizzazione di interventi di Assessment/Development di posizioni manageriali e di recruiting di Professional e Manager, spaziando anche nell’ ambito dell’inclusione culturale, dell’engagement, della motivazione, della valorizzazione delle diversità etnico-culturali, del parent & teen training, della gestione della genitorialità, delle problematiche di formazione dei ragazzi nella realtà scolastica e sociale. Particolare attenzione dedico ai temi legati all’interculturalità, alla valorizzazione professionale e sociale delle Persone Altamente Sensibili (PAS), al mondo della multiculturalità nel suo insieme (nell’ambito individuale, sociale e professionale) e con il Progetto Mentoring “Métissage Sangue Misto”, di cui sono la Fondatrice, porto avanti un profondo lavoro sull’intersezionalità delle persone Mixed (aventi, cioè più di una identità culturale), aiutandole a valorizzare la propria unicità e la propria ricchezza pluri-identitaria.
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