Le persone birazziali, soprattutto di matrice bianco/nero, vengono spesso classificati come completamente neri, pur non subendo gli stessi stereotipi posti sui neri. Le donne multirazziali, in particolare, sono spesso descritte come “esotiche” ed eccessivamente belle, accostandole spesso ad un origine straniera e prestandole a immagini di alterità e promiscuità sessuale. Tutti questi stereotipi, poi, portano ad atteggiamenti discriminatori ed a microaggressioni che, con l’andare del tempo, possono minare l’autostima e la considerazione di sé stessi.
Nelle famiglie Mixed succede un po’ la stessa cosa. All’interno del rapporto famigliare, è molto gratificante amare qualcuno che è diverso, in termini di razza, cultura, identità, religione e altro. Sfortunatamente, però, succede che le coppie interrazziali possono incontrare difficoltà, a volte in virtù del fatto che il razzismo esiste nella nostra società a un livello profondo. Idealmente, l’amore non dovrebbe avere limiti in questo senso. Ma, purtroppo, succede più spesso di quello che si pensa che le persone possano nutrire pensieri negativi o giudizi su una coppia interrazziale.
Gli stereotipi spesso guidano la nostra percezione dei membri dei gruppi sociali o di un singolo individuo. Sono percezioni basati sui preconcetti, sulla categorizzazione, la generalizzazione e sul giudizio di un gruppo in base a ciò che si conosce di esso. Hanno la funzione di ridurre la complessità delle informazioni in entrata, permettendo una rapida identificazione delle percezioni e “predicendo” i comportamenti previsti per quella classificazione di una particolare classe socialmente significativa, come un gruppo etnico e/o di minoranza, introducendo una semplificazione della realtà sociale e/o individuale. Il processo che scatta è quello di voler ricondurre le persone ad alcuni quadri categoriali nel tentativo di dare un senso ad una determinata situazione sociale. Quando si percepisce qualcuno in modo stereotipo, si tende ad attribuirgli tutte le caratteristiche che si ritengono condivise tra tutti i membri del gruppo.
Gli stereotipi portano inevitabilmente al pregiudizio, un giudizio anticipato rispetto alla valutazione dei fatti. Si traduce spesso in un atteggiamento sfavorevole od ostile che, come venne definito da Allport, “presenta caratteri di superficialità, indebita generalizzazione e rigidità, implicando un rifiuto di mettere in dubbio la fondatezza dell’atteggiamento stesso e la persistenza a verificarne la consistenza e la coerenza”.
I pregiudizi sono spesso riferiti alla componente razziale, ma non sono solo legati alla razza. Anche a genere, religione, etnia e scaturiscono, inevitabilmente, dall’erronea generalizzazione causata dagli stereotipi e dalle categorizzazioni in generale. Alla fine sfoccia nella discriminazione, atteggiamento attuato nei confronti di un individuo sulla base di un particolare gruppo sociale, classe sociale o categoria in cui la persona viene percepita come appartenente, anziché basandosi sui suoi singoli attributi.
Ciò che lega stereotipo, pregiudizio e discriminazione è la conoscenza. La conoscenza è familiarità con qualcosa o qualcuno per esperienza o associazione, consapevolezza di qualcosa o qualcuno di cui si comprende ed apprende le informazioni ricevute. La conoscenza, a sua volta, è legata alla cultura, all’identità, all’esperienza, e pratica sociale. La cultura è implicata nel modo in cui esprimiamo i nostri pensieri ed esperienze spirituali, oltre che cognitivamente. Ed ecco che, per chiudere il cerchio, la mancanza di conoscenza, quindi l’ignoranza, porta, inevitabilmente, agli stereotipi. Proprio come gli stereotipi, essa è un ostacolo ad una comunicazione competente. La mala informazione è il figlia dell’ignoranza e l’ignoranza è la madre dell’ incapacità di comunicare in modo efficace. Succede, allora che ciò che è diverso viene considerato, a volte, inferiore, sebbene non vi sia necessariamente una particolare ostilità contro di essa. L’ignoranza porta al mito sull’altro, quei miti sulle differenze che non esistono. Il mito implica la realtà fittizia dell’ignoto.
Quando si ha la possibilità di incontrare o lavorare con qualcuno di diverso, bisogna cercare di mantenere una mente aperta. Si dovrebbe essere consapevoli del fatto che non tutti gli individui usano la loro conoscenza (o la loro ignoranza) allo stesso modo. Il livello più basso di conoscenza degli altri e del loro mondo contribuisce alla convinzione che i gruppi di status più elevato siano privilegiati e che sia giustificato una tale certezza. Per questo l’esperienza è la migliore maestra, è più efficace dell’informazione elargito su di noi da lezioni, libri di testo o dal mainstream.
Tutto questo è molto importante da assimilare per poter comprendere realtà complesse come quella Bi-Multirazziale e Bi-Multiculturale. Quando, infatti, pensiamo a questo mondo e agli individui Bi-Multirazziali, indipendentemente dal loro specifico background razziale, si tende a stereotiparli in modo diverso da altre categorie razziali.
Uno degli stereotipi più diffusi sulle persone Bi-Multirazziali è il senso di confusione e di non appartenenza a nessuno dei gruppi razziali dei propri genitori, o, peggio, una sorta di “sindrome dell’impostore razziale“, dove non ci si sente persone autentiche o ci si sente come se non si potesse rivendicare una razza a cui si appartiene. Esistono, poi, stereotipi secondo cui gli individui birazziali possono essere percepiti come socialmente meno abili, meno competenti e più freddi rispetto agli individui monorazziali, e conseguentemente spingerle a sentirsi a disagio e ad avere meno interazioni sociali.
Gli individui multirazziali possono spesso sentirsi esclusi dalle loro comunità. Sei “troppo” per qualcosa o “non abbastanza” ……. c’è sempre un senso intimo di essere diverso e questo acutizza il percepire che nessuno ascolta davvero quello che hai da dire; la sensazione che gli altri non apprezzino i tuoi contributi, come se il lavoro che hai svolto potesse essere stato svolto da chiunque, mentre altri possono fare un lavoro meno intenso e ricevere enormi elogi e complimenti; sentirsi trascurati per i progetti, il che può portare ad ansia per le proprie capacità ed esasperazione; e costante sfiducia nei confronti di colleghi e dirigenti. Non sei mai veramente sicuro di dove ti trovi con loro, quindi lavori sempre più duramente per essere visto, per essere notato. Vivi nella costante paura di commettere un errore che ti distruggerà per sempre.
Le persone birazziali, soprattutto di matrice bianco/nero, vengono spesso classificati come completamente neri, pur non subendo gli stessi stereotipi posti sui neri. Le donne multirazziali, in particolare, sono spesso descritte come “esotiche” ed eccessivamente belle, accostandole spesso ad un origine straniera e prestandole a immagini di alterità e promiscuità sessuale. Tutti questi stereotipi, poi, portano ad atteggiamenti discriminatori ed a microaggressioni che, con l’andare del tempo, possono minare l’autostima e la considerazione di sé stessi.
Nelle famiglie Mixed succede un po’ la stessa cosa. All’interno del rapporto famigliare, è molto gratificante amare qualcuno che è diverso, in termini di razza, cultura, identità, religione e altro. Quando siamo aperti l’uno con l’altro, possiamo ampliare le prospettive reciproche, avvicinarci al mondo in modi diversi e persino scoprire che c’è una connessione nelle nostre differenze. Sfortunatamente, però, succede che le coppie interrazziali possono incontrare difficoltà, a volte in virtù del fatto che il razzismo esiste nella nostra società a un livello profondo. Idealmente, l’amore non dovrebbe avere limiti in questo senso. Ma, purtroppo, succede più spesso di quello che si pensa che le persone possano nutrire pensieri negativi o giudizi su una coppia interrazziale. I partner in un matrimonio interrazziale devono affrontare questi problemi insieme mantenendo empatia e sostegno per le reciproche esperienze.
Le coppie interrazziali possono anche entrare in conflitto nell’affermare i propri valori se differiscono l’una dall’altra, sulla base dell’identità razziale o culturale e potrebbero dover affrontare ulteriori sfide da persone al di fuori del loro matrimonio. Questo può innescare un senso di tristezza e impotenza. La situazione, poi, si potrebbe aggravare, con l’arrivo dei figli e succede spesso di ricevere commenti sprezzanti in pubblico, online o sui media; di perdere il contatto con amici o familiari che disapprovano il rapporto, provocando così un senso di isolamento; di essere bersaglio di stereotipi negativi, che poi portano a ostilità aperta e intimidazioni; essere oggetto di sguardi, insulti, beffe, insulti e sussurri.
Qui è davvero molto importante conoscere a fondo queste situazioni e diventare intimi con il proprio partner, condividere le proprie vulnerabilità e far partecipe l’altro di esperienze discriminatorie e difficoltà di cui potrebbe non aver mai sperimentato. Le differenze razziali e culturali nel matrimonio interrazziale non faranno, necessariamente, fallire la relazione. Ciò che può causare la rottura di un matrimonio interrazziale è l’incapacità di una coppia di gestire le proprie differenze, l’incapacità di parlare dello stress che uno o entrambi stanno vivendo e l’incapacità di creare empatia nella relazione. E’ incapacità di essere realisti sul rapporto, credendo che l’amore, e solo l’amore, trionferà su tutti gli altri ostacoli. L’amore può essere la base per il potenziale di una relazione meravigliosa e arricchente, la nostra società ci lancia ogni tipo di mito sui rapporti di lavoro. Ad esempio, può essere utile evitare di credere che l’amore e solo l’amore trionferà su tutti gli altri ostacoli. Questo non è realistico. Ogni coppia dovrebbe sviluppare e utilizzare una capacità di comunicazione efficace in modo che i momenti difficili possano essere gestiti in modo sano.
Con i figli, poi, diventa ancora più importante il dialogo su come crescerli e aiutare loro a comprendere e apprezzare la loro identità mista. Assicurarsi di fornire loro storie positive di entrambe le vostre storie familiari. E man mano che i figli crescono, ascoltarli mentre condividono le loro preoccupazioni. È normale che nelle loro vite si verifichino incidenti ed intoppi riguardante gli stereotipi o che sperimentino pregiudizi e discriminazioni. Sviluppare una linea di comunicazione aperta è fondamentale. Far comprendere ai propri figli che possono fare affidamento su voi genitori e possono chiedere supporto, senza sentirsi sotto pressione o intimiditi. Rispondere direttamente alle loro domande e non dimenticare di convalidare i loro sentimenti ogni volta che se ne ha l’occasione. Rendere loro orgogliosi delle loro tradizioni culturali e lavorare insieme per creare modi per celebrarle in modo che siano significative per tutta la famiglia.
Tutto questo, mi permetto di dirvelo, inizia con il credere profondamente e saldamente in voi stessi, singolarmente. Se vi sentite confusi riguardo alla vostra vita, provate a cercare aiuto e a sostenere voi stessi con i vostri problemi prima di unire il proprio percorso a quello di qualcun altro. Una volta che riesci ad apprezzare e sostenere te stesso, sarai in grado di ricevere amore da qualcuno che ha a cuore il tuo migliore interesse.
Wizzy!
Biracial, Bicultural, Mixed & Matched with an Italian and Nigerian Heritage. Sono un’imprenditrice seriale, multidimensionale e poliedrica, con molti interessi e innumerevoli passioni. Non sono programmata per fare solo una cosa nella vita. Ho una formazione di Antropologia Biologica, Co-Fondatrice e CVO di DOLOMITES AGGREGATES LINK NIG. LTD, investitrice, ricercatrice freelance di studi, cultura, tradizione e patrimonio africani, e fondatrice di Métissage Sangue Misto, WebMag e Lounge Community riservata. Oltre all’Azienda Mineraria, mi occupo di Consulenza sulla Diversità Culturale e Developmental Mentoring, sviluppando programmi di mentoring one-to-one, tagliati su misura per singoli individui, Istituzioni Scolastiche, Organizzazioni Multiculturali e Aziende.